Johnny il guardone – Racconto breve

Da molto tempo non andavo a trovare il mio amico Johnny. Decisi di farlo in un pomeriggio afoso. Era estate e come al solito mi stavo annoiando. La città era completamente deserta, erano partiti tutti per le vacanze. Johnny era uno dei più classici dei “guardoni”, ed era attrezzato d’ogni strumento ottico per osservare al meglio le finestre dei vicini,standosene seduto comodamente nella sua mansarda,situata in una palazzina di quattro piani.

Non gli piaceva andare per fratte a spiare le coppiette,diceva che era troppo rischioso. Ricordo benissimo quando venne a casa mia sanguinante, in cerca di aiuto. L’avevano pestato di brutto, soprattutto al viso, ma diceva di non sentire dolore, diceva di esserci abituato. Era un rischio del “mestiere”, che aveva sempre messo in conto. Il suo timore più grande era quello di essere denunciato alla polizia, e di avere grane con gli sbirri.

Ora, dopo anni di botte prese, e forse anche per l’anzianità che gli impediva di andare nei boschi col freddo in inverno o con l’afa estiva, aveva speso tutti i suoi risparmi per costruire un vero e proprio quartier generale del voyeurismo in casa sua. Un vero e proprio osservatorio.

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Salii le scale della palazzina, ed entrai nel suo appartamento poiché la porta di casa era socchiusa. Neanche a dirlo, lo trovai inginocchiato su una poltroncina. Con una mano reggeva il binocolo e con l’altra stava appoggiato alla parete per non perdere l’equilibrio.

“Ciao John come va? Sempre al lavoro..” dissi salutandolo.

“Ciao,come mai da queste parti? Non sei in vacanza come la maggior parte della gente?”

“No..E’ che non ho i soldi per andare da nessuna parte..ma chi stai guardando oggi?”

“Sai..i migliori sono partiti..stavo quasi per prendermi una pausa,quando ho visto la signora Carrisi che stendeva i panni. Dovevi vedere mentre si chinava a raccoglierli..Che culo..”

Johnny si accontentava di tutto. Per eccitarsi non aveva bisogno di vedere dei corpi necessariamente nudi. Il solo fatto di spiare qualcuno lo eccitava da matti.Una volta mi raccontò di essersi masturbato guardando la portinaia che lavava i piatti, e poichè abitavamo nello stesso quartiere, una giorno gli chiesi

“Ehi amico, ma non è che ogni tanto di metti a spiare anche me con quel binocolo?”

“Hei, non sono mica frocio! Comunque ho visto la tua ragazza ieri sera,che tornava dal jogging serale,e devo ammettere che è molto carina..”Johnny sapeva che ero fidanzato. La sua poteva essere anche una semplice battuta, ma non mi sarei certo meravigliato se ci avesse spiato per davvero.  Johnny durante la sua carriera di guardone,aveva visto centinaia di donne e coppie di ogni tipo e di ogni bellezza. Aveva assistito a migliaia di orgasmi ed ogni momento della giornata era buono per farsi una sbirciatina. Con la sua tecnica visiva riusciva a vedere i seni delle donne anche da una minima scollatura, guardandole da varie direzioni ed inclinazioni che solo lui conosceva.

Ma quel giorno lo trovai un po’ stanco e annoiato.“Hai deciso di appendere il binocolo al chiodo?” gli dissi “Sai..è che mi manca l’avventura, mi manca andare nei parchi o nei boschi, stare chiuso in questa stanza per tutto il giorno mi fa sentire un carcerato. Non è da me”.“Ok. Io comunque ora vado stammi bene”.

Qui finisce la storia, poiché me ne tornai a casa nella mia stanza piena di polvere e vecchi giornali. Mi addormentai leggendo, e mentre leggevo pensavo a Johnny.Che strano tipo pensai. Ma è pur sempre un mio amico.

di TITTA (2015)